FACCIAMO FINTA CHE MI AMI – RECENSIONE

Non hai mai avuto bisogno di qualcuno che combattesse le tue battaglie, Catalina.

Tempo di lettura: 3 minuti

“Facciamo finta che mi ami” è il romanzo di Elena Armas edito da Newton Compton che ha fatto scatenare TikTok. Una storia certamente coinvolgente e scorrevole, anche se con qualche perplessità sul finale…

Titolo: Facciamo finta che mi ami
Autrice:
Elena Armas
Genere: Romance
Editore: Newton Compton Editori
Data di uscita: 
30 maggio 2022
Pagine: 480
Finale:
Autoconclusivo
Link: Amazon

Trama
La regola non era che mentire è concesso solo se può aiutare a tirarti fuori dai guai? Per molti sì, ma non per l’imbranatissima Catalina Martín. Lei è riuscita a infilarsi in un pasticcio di proporzioni incalcolabili, e invece di uscirne sembra sprofondare sempre più giù. Per darsi la zappa sui piedi le è bastato sapere che il suo ex fidanzato, Daniel, il bastardo per cui è scappata a New York dalla minuscola città spagnola dove è cresciuta, farà da testimone di nozze all’imminente matrimonio di sua sorella… accompagnato dalla stupenda nuova fidanzata. Al telefono Catalina è riuscita soltanto a dire che anche lei si presenterà con il suo bellissimo e innamoratissimo fidanzato americano. Peccato che lui… non esista! E adesso dove lo rimedia uno con cui fare colpo su parenti e amici e non vedersi umiliata davanti a tutta la sua famiglia? Le bugie sono come le ciliegie, una tira l’altra: così Catalina ha chiesto ad Aaron Blackford di fingersi il suo fidanzato in cambio di un viaggio in Spagna di tre giorni. Ma Aaron Blackford non è il collega-avversario che in ufficio la mette sempre in difficoltà e che lei detesta amabilmente? Proprio lui! Catalina, Catalina… possibile che tu non capisca che se un uomo sexy, bello e affascinante come Aaron decide di farti un piacere non è per guadagnarsi un posto in paradiso?

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Catalina Martìn crede poco sia in se stessa che nell’amore (ed evidentemente ha letto pochi romance, perché non è molto brava a cogliere certi segnali). Quando il matrimonio di sua sorella si avvicina, si trova incastrata in una rete di bugie da lei stessa intessuta, un intreccio che fa gola a tutti i fan di The Wedding Date. La dinamica tra lei è Aaron Blackford è certamente scoppiettante, ma oserei dire più per merito di lui che di lei. Catalina oscilla tra il “dai, amica, credo in te” e il “se davvero fossi amica mia ti avrei afferrata per le spalle per farti dare una svegliata”. Questo comunque non ne fa un personaggio sgradevole o poco credibile, anzi, credo che la renda autentica specie nell’insicurezza.

“Io ero quella che aveva sempre faticato a trovare il proprio posto. In un modo o nell’altro, mi mancava sempre un angolino o avevo una gobbetta in più che mi spingereva a riprovare, a cercare un punto in cui incastrarmi meglio, un luogo da poter chiamare casa.”

Aaron, però, è senza ombra di dubbio l’elemento di forza del romanzo, assieme a una scrittura scorrevole e a una serie di equivoci che rendono divertenti ed emozionanti le scene. La tensione tra i due personaggi è costruita benissimo, tant’è che buona parte del libro la si divora letteralmente (bypassando le ripetizioni sugli occhi azzurri del protagonista, che comunque ci erano rimasti impressi già la prima volta…). Il problema, almeno per me, si pone avvicinandosi alla conclusione del testo, che ho trovato sbrigativa e un po’ semplicistica.

“Gli occhi raccontavano una storia del tutto diversa, che avevo il forte sospetto fosse molto simile a quella che ribolliva nei miei.”

Comprendo bene che il lieto fine è il punto d’approdo necessario alla costruzione di un romance, ma penso che debba essere costruito in un modo coerente e logico rispetto allo sviluppo della trama. Tantissima tensione e attesa – piacevolissima, secondo me – portano poi a una chiusura infiocchettata e rapida, anche stucchevole in alcuni passaggi. Personalmente credo che anche “lo zucchero” vada dosato in romanzi del genere, in accordo con le caratteristiche dei personaggi e i tempi della storia. Qui questo equilibro mi è un po’ mancato e ho trovato il finale non all’altezza di tutto il resto.

“Chiacchiera come se avesse troppe cose da dire e non abbastanza tempo a disposizione. E ride senza pensare che potrebbe svegliare mezzo mondo. Sa essere una vera ribelle e Dio solo sa quanto è testarda, ma è tutto fuoco. Passione. Ecco com’è la nostra Lina.”

Malgrado ciò, ritengo “Facciamo finta che mi ami” un romance accattivante, con un ottimo personaggio maschile e uno stile che invoglia alla lettura.

Fran